Fiume Laveggio

Progetto di infrastruttura ecologica del Laveggio e Gaggiolo

Questo progetto si propone di identificare le zone prioritarie per la conservazione della natura e di riunire gli obiettivi di protezione di queste aree con le esigenze della popolazione residente e dell’agricoltura.

Più concretamente, si intende ricreare un tessuto “verde” che si inserisca nel tessuto urbano in espansione, e che funga da corridoio ecologico per la flora e la fauna locali.
Dal progetto scaturisce uno strumento complementare alla strategia di conservazione della biodiversità che permette di considerare, oltre alla protezione degli ambienti naturali di valore, anche l’interconnessione tra queste zone naturali.

Gli obiettivi del progetto:

  • proteggere e ripristinare gli ambienti naturali laddove necessario, in modo da assicurare la salute e la stabilità delle popolazioni presenti;
  • diminuire la frammentazione degli ecosistemi già in parte compromessi, mettendo in rete le zone d’interesse naturalistico ancora presenti all’interno del comparto;
  • identificare le principali necessità d’azione per completare, assicurare e/o migliorare l'infrastruttura naturale
  • garantire il necessario coordinamento con i progetti di sviluppo futuri del comprensorio, in particolare con le nuove infrastrutture di territorio;
  • migliorare la qualità e la diversità del paesaggio.

Bilancio dei primi 10 anni di progetto

Grazie ai numerosi partner e al sostegno del Dipartimento del Territorio, dal lancio del progetto nella primavera del 2013 sono state realizzate ben 29 misure, soprattutto lungo il fiume Laveggio e alcuni suoi affluenti.

Infrastruttura ecologica del Laveggio e Gaggiolo: bilancio delle misure eseguite, periodo 2013-2022

Diverse misure sono state eseguite come compensi ambientali di due importanti opere infrastrutturali, la ferrovia Mendrisio-Varese e il nuovo svincolo A2 di Mendrisio. Grazie all’insieme di questi interventi, il fiume Laveggio è tornato ad essere totalmente percorribile per la fauna acquatica e la piccola fauna terrestre. Inoltre, a seguito della rinaturazione o rimessa a cielo aperto di alcuni affluenti, come il Prella, il Bella Cima e il Rianella, gli ambienti del fiume Laveggio sono ora meglio interconnessi con le aree verdi limitrofe.

Per l’attiva collaborazione il WWF ringrazia, oltre agli uffici preposti del Dipartimento del Territorio, i Comuni di Mendrisio, Stabio e Riva San Vitale, il Consorzio manutenzione arginature del Medio Mendrisiotto, la Federazione ticinese acquicoltura e pesca (FTAP), l’USTRA, la società TILO e FFS.

Per quel che riguarda il futuro, le misure sono state analizzate dallo studio Trifolium nel corso del 2022, su mandato del WWF, e per alcune di esse sono stati riscontrati dei deficit di gestione prontamente inseriti nel nuovo studio per il periodo 2023-32. Le 29 misure sono presentate in una breve scheda sulla mappa seguente.   

Proposta di misure per il periodo 2023-2032

Sempre su mandato del WWF, lo Studio Trifolium ha identificato 20 possibili misure per il periodo 2023-2032. Lo scopo principale di queste misure è quello di colmare i deficit ancora esistenti principalmente nei collegamenti trasversali da e per il Monte Generoso e Monte San Giorgio, nonché nella tratta finale del Laveggio, dalle piscine di Mendrisio alla foce di Capolago. Alcune di queste misure erano già presentate nel progetto del 2013.

Infrastruttura ecologica del Laveggio e Gaggiolo: proposta di nuove misure, periodo 2023-2032

Misure realizzate nel periodo 2023-32

Misura S3-5 Sottopasso Fornaci

Questo intervento di compensazione ha permesso di ripristinare il corridoio faunistico e di migrazione che collega i biotopi umidi lungo il Laveggio (Colombera, Molino, Pra Vice) a Prato Grande, e attraverso la Valle della Motta, a quelli del Basso Mendrisiotto (Torazza, Pra Coltello, Seseglio).

La situazione era fortemente compromessa dalla presenza della trafficata strada cantonale tra Genestrerio e Novazzano. 

I due corsi d’acqua a est della strada cantonale erano intubati,la fauna non poteva accedervi da ovest della strada cantonale ed era obbligata a passare sulla strada. Inoltre il riale non aveva sbocco sul lato sud che era interrato.

L'intervento

È stato mantenuto e adattato il passaggio sotto la strada e, al fine di canalizzare la piccola fauna terrestre (anfibi in particolare) verso il nuovo cunicolo faunistico, sono state posate delle barriere guida per anfibi su ambo i lati della strada. In questo modo sono state ridotte fortemente le azioni di salvataggio anfibi su parte di questo tratto stradale, risolvendo non solo una problematica ambientale ma anche quella legata alla sicurezza dei volontari.

Il WWF, oltre ad aver promosso il progetto, ha potuto sostenere finanziariamente la realizzazione del sottopasso con un importo di 26 mila franchi grazie al prezioso sostegno da parte della Fondazione Blue Planet Virginia Böger X.X., della Banca del Sempione e a piccoli contributi da parte dei soci. Un grazie di cuore a tutti i donatori che con la loro generosità rendono possibile il nostro lavoro e la realizzazione di questi progetti.

Prima dei lavori

Riale Roncaglia (Valle della Motta)

Riale Roncaglia – tratto intubato sotto la strada Genestrerio-Novazzano in località Fornaci (lato nord sottopasso).

La palude Prato Grande situata nei pressi del sottopasso Fornaci (lato sud).

Lato sud – prima dei lavori: nessun accesso al sottopasso, siepe con recinzione che impediva gli spostamenti della fauna.

Fase di cantiere

Lato sud. Riapertura del passaggio e costruzione di un tratto di sottopasso.

Lato nord. Nuovo sottopasso munito di banchina laterale per la fauna terrestre.

 

Lato nord. Posa delle barriere per impedire agli anfibi l’accesso al sedime stradale.

Dopo i lavori

Fine lavori. Sottopasso e banchina laterale per la fauna.

Fine lavori – lato nord. Riale Roncaglia e accesso al nuovo sottopasso Fornaci.

Fine lavori – lato sud. Il nuovo accesso ad ‘anfiteatro’ al sottopasso Fornaci.

Fine lavori – lato sud. Il Roncaglia rimesso a cielo aperto e l’accesso al nuovo sottopasso Fornaci.

2023 Speciale Anno del Laveggio

Il programma per lo sviluppo del Parco del Laveggio prevede la realizzazione di vari lavori che saranno portati avanti con l'aiuto di associazioni, professionisti e della popolazione. Un anno di impegno speciale per questo splendido fiume.

Contenuti naturali

In quest'area sono presenti 21 zone naturali protette. Si tratta principalmente di siti di riproduzione di anfibi di importanza nazionale, cantonale e locale, nonché di spazi vitali per rettili e di paludi d’importanza nazionale. Le riserve naturali di Pre Murin e Molino-Colombera sono delle zone protette a livello internazionale. 

Le specie faro

Sono state scelte, tra le specie prioritarie a livello cantonale, nazionale o europeo, delle specie che possono beneficiare delle misure volte alla tutela e alla valorizzazione dei contenuti naturalistici ancora presenti. Tra le specie faro ci sono il Cervo volante, il Martin pescatore, la biscia dal collare e la testuggine d'acqua. 

L'infrastruttura ecologica

Le riserve naturali di Pre Murin e Colombera, i Parchi della Valle della Motta e del Monte Generoso e le altre zone naturali di minori dimensioni costituiscono delle aree verdi molto importanti su cui costruire l'infrastruttura ecologica. 

Gli interventi

Il quadro generale risultante dall’analisi del reticolo ecologico sulla piana del Laveggio non è molto rassicurante. Le zone naturali all’interno del comprensorio non dispongono della continuità territoriale necessaria per garantire il loro ruolo di corridoio ecologico. 

Il cambiamento del territorio nel tempo

Dall'Ottocento ad oggi il territorio del Laveggio ha subito notevoli cambiamenti. Il Laveggio seguiva un percorso tortuoso con molti meandri naturali, i terreni lungo il fiume erano prevalentemente paludosi.  Poi lo sviluppo stradale e industriale ha comportato mutamenti drastici.

Rassegna stampa

Un parco di prossimità e... popolare, di Daniela Carugati, LaRegione, 16 febbraio 2023

In mezzo scorre il fiume: si punta sul Laveggio, di Lidia Travaini, Corriere del Ticino, 1 ottobre 2020

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