Rimessa a cielo aperto
Nel 2010 il WWF ha lanciato il progetto “Infrastruttura ecologica del Laveggio e Gaggiolo” con l’obiettivo piuttosto ambizioso di ricollegare gli ambienti naturali ancora presenti lungo questi importanti corsi d’acqua di pianura che ospitano ancora specie e ambienti d’importanza europea (Smeraldo). Tra le più significative citiamo la tartaruga palustre, la Lampreda di ruscello, la Rana di Latastae, il Gambero dai piedi bianchi. Delle 49 misure individuate, 28 sono già state realizzate. La rimessa a cielo aperto del riale Prella è una di queste misure, particolarmente impegnativa ma dal grande plusvalore ecologico.
Questo riale costituisce un corridoio ecologico importante, uno dei pochi passaggi che permette a molte specie di migrare dal Monte San Giorgio al Monte Generoso, passando attraverso il parco della Valle della Motta fino alla Valle di Muggio.
Obiettivi del progetto:
- Rimettere a cielo aperto circa 300m del riale Prella;
- Ricollegare il fiume Laveggio e il sito Smeraldo della Colombera (CH13), con il sito di riproduzione degli anfibi d’importanza nazionale di Prato Grande (TI239) e il Parco della Valle della Motta;
- Ricreare ambienti idonei alla Tartaruga palustre, Rana di Latastae e Gambero dai piedi bianchi.
Intervento:
Il nuovo tracciato a cielo aperto del riale si discosta sensibilmente dall’attuale tracciato intubato e si sviluppa per ca. 310m, costeggiando la strada agricola esistente, fino a immettersi in un altro ramo del riale Prella pressoché nello stesso punto dell’immissione attuale. Il tracciato del riale è sinuoso, in modo conferirgli un andamento il più naturale possibile.
Il riale intubato sotto il vigneto è stato rimesso a cielo aperto:
La larghezza dell’alveo di progetto sarà variabile tra 2.00m e 4.00m, con una profondità variabile tra 1 e 1.30m. L’utilizzo di una marcata variabilità della larghezza dell’alveo è una delle scelte progettuali che concorrono alla rivitalizzazione del riale Prella, permettendo la creazione da parte del corso d’acqua di habitat dinamici per la fauna acquatica e anfibia. Il consolidamento del piede di sponda avverrà in maniera discontinua favorendo il naturale instaurarsi di localizzati fenomeni erosivi; il consolidamento avverrà con l’impiego di opere di ingegneria naturalistica con vegetali (es: fascine vive in ramaglia di salice) e l’impianto di talee di salice, anche per garantire un sufficiente grado di ombreggiamento al corso d’acqua. Le sponde verranno invece consolidate con arbusti autoctoni, vegetazione e semina prativa.
La camera d'ingresso intubata è stata sottoposta a lavori e il nuovo alveo è a cielo aperto:
Prossimi passi
Il prossimo step prevede di collegare al corridoio ecologico la zona di Novazzano che è separata dal Riale Prella dalla strada cantonale che porta alla dogana di Bizzarrone. Verrà creato un sottopasso per la piccola fauna terrestre e la fauna acquatica. I lavori prenderanno il via a gennaio 2024.
Rassegna Stampa
Il Prella rivede la luce del sole: "Questo non è solo un corso d'acqua", Tio, 12 dicembre 2023