Vegetali, tutto il resto è contorno

15. marzo 2016

In un nuovo studio, il WWF ha fatto analizzare la quantità di emissioni di gas serra generate da sette diversi stili di alimentazione. Circa la metà delle emissioni è imputabile a carne, pesce, latticini e uova, mentre il consumo di proteine vegetali risulta assai più “clima-compatibile” e produce gas serra in misura minore.

Il WWF ha fatto analizzare da ESU-services - azienda specializzata nell’elaborazione di bilanci ecologici - le emissioni di gas serra generate da sette diversi stili di alimentazione. Bilancio: più consumiamo alimenti di origine vegetale invece che animale, meglio è per il clima. Un proteinomane a base animale – con il suo elevato consumo di carne, latticini e uova – causa emissioni di CO2 pari a 2.350 kg, ossia l’equivalente di 11.700 chilometri percorsi in auto (a confronto: secondo l’Ufficio federale della Statistica, ogni anni percorriamo 10 mila chilometri in macchina a testa). Per contro, il vegano che si nutre esclusivamente di proteine vegetali ne genera perfino meno della metà (1.124 kg di CO2 pari a 5.600 chilometri auto equivalenti).

«Chi arricchisce la propria alimentazione con pietanze vegetali e consuma solo eccezionalmente carne e latticini fa molto bene all’ambiente», afferma Christoph Meili, esperto in bilanci ambientali presso il WWF Svizzera. Questa tesi è avvalorata anche dai risultati relativi ai flexitariani, che orientano la propria alimentazione ai consigli della Società Svizzera di Nutrizione: per una dieta sana è sufficiente mangiare carne 2 – 3 volte la settimana. Chi non supera queste quantità causa emissioni di gas serra pari a soli 1.495 kg di CO2. Le proteine animali sono mediamente responsabili della metà dei carichi ambientali dovuti all’alimentazione: quindi, meno se ne consuma e meglio sta il clima.

«Molti svizzeri non sono a conoscenza dei maggiori carichi ambientali causati dai prodotti di origine animale.» Un dato di fatto documentato anche dall’indagine rappresentativa condotta nel 2015 dall’UFAM, dove gli intervistati hanno definito un ridotto consumo di carne come il fattore in assoluto meno rilevante per la tutela dell’ambiente. «Per la riduzione della nostra impronta ambientale è decisivo che nei consumatori cresca la coscienza ecologica nella scelta dei prodotti», sottolinea Meili.
 
Contesto dello studio
Nello studio sono stati presi in esame i seguenti gruppi di alimenti: Bevande, Grassi e oli, Proteine vegetali, Proteine animali, Cereali, Carne e pesce, Verdura e frutta. L’analisi ha inoltre tenuto conto del tragitto verso il domicilio del consumatore, della distribuzione e dell’imballaggio dei prodotti. Per contro non ha considerato il trasporto, la cottura e la refrigerazione domestiche nonché gli aspetti legati alla salute e alle cure mediche.


Ulteriori informazioni
Risultati dettagliati dello studio «Ökoprofil von Ernährungsstilen» (Profilo ecologico degli stili di alimentazione)

Tabella «Sette stili di alimentazione e i loro carichi ambientali in CO2 equivalenti»:

Studio UFAM: «Klimaschutz und Grüne Wirtschaft – was meint die Bevölkerung?» (Protezione dell’ambiente ed economia verde – cosa ne pensa la popolazione?) 
 
Contatto
Elena Bacchetta, WWF Svizzera, elena.bacchettanoSpam@wwf.noSpamch, 091 820 60 00 

.hausformat | Webdesign, TYPO3, 3D Animation, Video, Game, Print