Un’economia verde per salvare il pianeta Terra

11. agosto 2016

La Svizzera figura tra i paesi con i più alti tassi di riciclaggio di vetro, Pet e altri materiali, ma anche tra i maggiori produttori di rifiuti.

Swissinfo.ch - Da qui al 2050 la Svizzera deve dotarsi di un’economia efficiente nella gestione delle risorse naturali, in modo da salvaguardare la sussistenza del nostro pianeta e la vita delle generazioni future. È quanto chiede il Partito ecologista svizzero con l’iniziativa “Economia verde”. Una proposta considerata irrealistica dal governo e dalla maggioranza del parlamento. 

Dagli anni ’80 il consumo delle risorse naturali a livello mondiale supera il limite di sopportazione e la capacità di rigenerazione della Terra. Secondo il Programma delle Nazioni unite per l'ambiente (UNEP), con l’attuale modello economico nei paesi industrializzati e con il crescente consumo di risorse nei paesi in via di sviluppo, lo sfruttamento dei beni naturali è addirittura destinato a triplicare entro il 2050.  

Anche la Svizzera, pur essendo povera di materie prime, figura tra i paesi con una “impronta ecologica” molto pesante, ossia tra coloro che partecipano di più allo spreco delle disponibilità planetarie. Con un’economia fortemente integrata nel mercato globale, oltre il 70% del consumo elvetico di risorse naturali viene generato all’estero. Se tutta la popolazione mondiale impiegasse la stessa quantità di risorse consumata degli abitanti della Svizzera, ci vorrebbero 2,8 pianeti Terra per assicurare l’approvvigionamento. 

Per il Partito ecologista svizzero (PES), è giunto il momento di cambiare in modo radicale il nostro modello economico, dato che non disponiamo di un pianeta di riserva. Con l’iniziativa “Per un’economia sostenibile ed efficiente in materia di gestione delle risorse (Economia verde)”, depositata nel 2012, il PES propone il passaggio ad un’economia “circolare”, fondata sulla rivalorizzazione dei beni di consumo, il riciclaggio delle materie prime, la riduzione del dispendio energetico e delle emissioni inquinanti. 

Svizzera di nuovo all’avanguardia 

In base all’iniziativa, entro il 2050 l’impronta ecologica della Svizzera deve essere ridotta in modo tale che, rapportata alla popolazione mondiale, non superi la capacità della Terra di generare delle risorse. A tale scopo, la Confederazione deve promuovere un’economia sostenibile ed efficiente in materia di gestione delle risorse, ad esempio stimolando la ricerca e l’innovazione, emanando prescrizioni sui prodotti e i rifiuti o adottando misure fiscali per incentivare una produzione a basso consumo di materie prime e di energie. Il governo deve inoltre fissare regolarmente obbiettivi a medio e lungo termine e presentare un bilancio sul loro raggiungimento all’inizio di ogni legislatura. 

Secondo il PES, uno sviluppo sostenibile è d’importanza vitale per la stessa economia, poiché una carenza delle risorse naturali porterebbe anche ad un rallentamento della produzione e dell’espansione economica. Una promozione dell’innovazione nelle tecnologie a basso consumo di risorse rafforzerebbe la competitività dell’economia svizzera, dato che proprio il settore delle “cleantech” sta registrando da anni tassi di crescita particolarmente alti, sia in Europa che a livello mondiale.  

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