Sì, gli insetti stanno davvero scomparendo: «Rischiamo il tracollo globale»
12. febbraio 2019
Ticinonline - Quand'è l'ultima volta che, camminando in un prato avete visto una farfalla? E una lucciola? Se per caso vi è frullato per la testa che, forse, ce ne sono un po' di meno di una volta, mettetevi pure il cuore in pace: è proprio così. A confermarlo è uno studio internazionale sugli insetti, il primo del suo genere, pubblicato di recente sulle pagine della rivista scientifica Biological Conservation.
I toni dello studio sono allarmanti e parlano del rischio di un'estinzione di massa (entro 100 anni) e dell'irreparabile perdita di diverse specie . «Ma che sarà mai, per un paio di formiche e di fastidiose zanzare», penserà qualcuno, ma c'è poco da sorridere. Già perché, proprio sulle loro minuscole “spalle” si regge tutto il nostro ecosistema (vedi il box qui sotto).
All'origine di questa moria globale, spiegano gli scienziati, c'è il nostro sistema di produzione di cibo e in particolare il settore agricolo: dai pesticidi, passando per il disboscamento e i lavori di bonifica a ridosso dei campi.
Un'estinzione silenziosa in corso lungo tutto il XX secolo che si è però intensificata negli anni '50 e '60 raggiungendo «proporzioni preoccupanti», riporta la ricerca che non risparmia i paroloni. Allarmismo? Non secondo Francisco Sánchez-Bayo, uno degli autori: «Vogliamo che la gente si svegli. L'unico modo per uscirne ed evitare il tracollo è cambiare radicalmente, e in fretta, l'agricoltura».
Dall'ape, alla formica fino... alla zanzara
Perché una scomparsa degli insetti potrebbe far collassare l'intero pianeta? Perché sono una componente fondamentale dell'ecosistema. Se il contributo delle api – con l'impollinazione – è evidente a tutti ci sono tanti altri “aiutanti silenziosi”. Le formiche e gli altri insetti che vivono sotto terra contribuiscono alla salute del suolo diffondendo nutrienti fondamentali: «Odiateli e schifateli, ma senza non possiamo vivere», conferma Dave Goulson dell'Università del Sussex. Ma non è finita qui, anche la già citata zanzara ha la sua utilità: «Anche quelli apparentemente inutili fanno da fonte di cibo per milioni di uccelli, rettili, anfibi e pesci. Se venissero a mancare ci troveremo davanti a una vera e propria moria globale», aggiunge Sánchez-Bayo.
Le cifre:
80% La quantità (in termine di biomassa) di insetti scomparsi negli ultimi 25-30 anni, stando allle cifre dello studio. «Il tasso di estinzione fra gli insetti è 8 volte maggiore rispetto a quello di mammiferi e uccelli», spiega Sánchez-Bayo.
41% Le specie di insetti la cui popolazione è calata in maniera netta negli ultimi 10 anni. Per le specie animali, per fare un paragone, il tasso è circa del 22%. Particolarmente a rischio di flessione verso il basso gli insetti acquatici (65% di specie in calo) e le farfalle (53%).