Riqualifica del Golfo di Agno con la costruzione di isole a lago

30. maggio 2016

Le osservazioni del WWF e di Pro Natura

Gentili signore, egregi signori,

abbiamo esaminato il progetto indicato in calce e ci permettiamo di rivolgerci a voi quali istanti per chiedervi alcune oltimizzazioni. Il progetto lascia aperti ancora diversi punti rilevanti per I'esecuzione di dettaglió che affrontiamo qui di seguito. Essi dovrebbero essere chiariti già in fase di pubblicazione di progetto; ciononostante rinunciamo a presentare un'opposizione formale perché riteniamo che il progetto sia globalmente preferibile ad un deposito di materiali in discarica e i miglioramenti proposti senz'altro possibili anche fuori dal quadro di una procedura giuridica. In termini generali il Rapporto d'impátto ambientale RIA risulta redatto in modo relativamente generico che potrebbe essere ugualmente valido per altre ubicazioni del Ceresio. Se si eccettuano i rilievi batimetrici specifici e I'esame puntuale dei materiali di fondo, gli esami specifici delle ubicazioni prescelte risultano ridotti (manca ad esempio la cartografia della vegetazione litorale subacquea) o rinviati a fase successiva [ad esempio odellizzazione dell'influsso esatto delle isole sulle correnti e le modalità di deposizione del trasporto solido del Vedeggio). Ciò significa che il RIA richiede ancora dei complementi e che esso va ancora integrato dettagliatamente nelle modalità d'esecuzione del progetto stesso. Puntualmente vorremmo esprimerci su quanto segue. 

1. Garanzia dell'idoneità dei materiali

Il RIA sottolinea a più riprese (preliminarmente a pag. 9, poi più approfonditamente a pag. 24) che il materiale dev'essere idoneo, al pari della procedura di deposito. Mentre sulla procedura di deposito sono date indicazioni approfondite, sulla qualità del materiale ci si limita ad affrontare le caratteristiche naturali dei materiali e la pezzatura che risulta dal tipo di estrazione. In quanto a presenza di sostanze estranee (pensiamo agli olii, ai nitriti o ad altre sostanze immesse con la procedura d'estrazione) si fa riferimento alla necessità che esse rispettino le direttive dell'UFAM. A noi preme sottolineare che il progetto deve contemplare precisamente il modo con cui ottemperare a tali direttive e prevedere se del caso tempi sufficientemente lunghi per la dilavazione preli.minare dei materiali in deposito provvisorio prima del loro trasferimento alla sede definitiva. Questo aspetto non risulta affrontato con sufficiente concrelezza ma viene rinviato a fase successiva.

2. Garanzia che non sia influenzata vegetazione ripuale radicata sul fondo o flottante

Il RIA non è sufficientemente preciso in quanto alla presenzadi macrofite nel perimetro di progetto. A questo proposito ci vuole un esame specifico [in situ) e non bastano indicazioni generali. Stando a queste (RIA, pag. 19) le macrofite possono crescere in e su fondali sino a 5-7 metri di profondità, dunque all'interno della quota di colmataggio più elevata che andrà a coprire il fondo lacustre. Se le isole dovessero effettivamente influire sulla vegetazione macrofitica, ci vorrebbe imperativamente un'autorizzazione ai sensi dell'art. 22 Legge sulla protezione della natura e del paesaggio. Né il RIA né il Rapporto tecnico la prevedono: se ne può però fare a meno solo se viene fornita la prova (che manca tuttora) che nel perimetro d'influsso del progetto non vi sia siffatta vegetazione. Vi chiediamo pertanto di provvedere a questo esame e di deporre se del caso le isole a profondità maggiori di quelle previste e a maggior distanza dalle rive. Nel caso invece che la vegetazione ripuale venisse influenzata negativamente e che vogliate mantenere I'ubicazione prevista delle isole, vi preghiamo di richiedere la citata atlorizzazione. Ad un primo esame riteniamo tuttavia che nel caso presente i presupposti di legge per una tale autorizzazione non ricorrano per cui I'unica soluzione sicura per poter procedere nel progetto, come auspichiamo sia possibile, risiederebbe nello spostamento delle isole.

3. Conservazione di un mollusco lacustre minacciato secondo la Lista Rossa

Nel bacino Sud del Ceresio si trovano stazioni idonee a due specie di cozze d'acqua dolce, inserite sulla Lista Rossa delle specie minacciale (Anodonto sp. e Unio pictorum). Una loro presenza'va verificata all'interno del perimetro di progetto e, qualora confermata, le isole dovranno essere spostate se risultano conflittuali con la conservazione delle specie. Il RIA si limita alla constatazione che i dati sulle specie Unio manc¿s e Anodonta onatina non sono noti e rinvia il loro rilievo alla successiva fase di monitoraggio (RIA, pag. 67). Un tale esame sarebbe palesemente tardivo !

4. Spostamento verso sud dell'isola a vocazione naturalistica

L'ubicazione dell'isola a vocazione naturalistica è infelice per via della sua vicinanza con un comparto ripuale pregiato nel quale, conformemente all'obiettivo naturalistico perseguito dalla stessa isola, i disturbi dovrebbero essere ridotti al minimo o esclusi. Ciò risulta facilmente possibile spostando I'isola verso sud, per cui vi saremmo grati di voler procedere in tal modo. 

5. Sequenza delle fasi di progetto

Dell'isola a vocazione naturalistica è menzionato che essa non sarà accessibile al pubblico. Questo punto è fondamentale affinché essa possa rispondere alla prevista vocazione. Né il rapporto tecnico né il RIA dicono tuttavia come questa condizione verrà garantita. L'esperienza della costruzione di isole a lago di fronte al delta della Reuss, ha mostrato che I'isola naturalistica non deve in alcun caso essere costruita per prima perché i bagnanti la colonizzerebbero subito e in seguito non risulterebbe più possibile allontanarli. La presenza di bagnanti (o anche di canoisti) preclude all'isola naturalistica di adempiere alle proprie funzioni, tra le quali rientrano pure quella di una nidificazione indisturbata dell'avifauna. Chiediamo quindi che siano predisposte le misure concrete per precludere il disturbo umano sull'isola a vocazione naturalistico sia nella sequenza della realizzazione del progetto che nelle misure per evitare l'approdo di bagnanti e natanti.

6. Gestione delle isole

Le isole abbisognano di una gestione ricorrente, che può risultare anche onerosa in ogni caso per evitare l'invasione di neofite, nell'isoIa a vocazione naturalistica pure per orientare lo sviluppo della vegetazione e la conservazione dell'avifauna nella direzione desiderata. Una tale gestione va quindi prevista e integrata nel progetto sin dalf inizio. Vi preghiamo pertanto di completare il progetto in tal senso. Vi saremmo oltremodo grati di volerci tenere al corrente e di coinvolgerci sull'evoluzione  del progetto. 

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