Pernice bianca - la sua protezione è sempre più vicina

22. giugno 2020

I cacciatori non lanceranno un referendum. L'iniziativa popolare che mira a proteggere questa specie è sostenuta dal Consiglio di Stato. Se anche il parlamento l'approverà, diventerà legge.

di Fabio Barenco, LaRegione

«Accetteremo la volontà del Gran Consiglio, ma inizialmente ci saremmo aspettati una maggiore apertura al dialogo». Fabio Regazzi, presidente della Federazione cacciatori ticinesi (Fcti), ribadisce la sua amarezza su come si è sviluppata la questione riguardante la protezione della pernice bianca. L’ultima novità in ordine tempo in questo ambito è il sostegno del Consiglio di Stato all’iniziativa popolare che mira a inserire questo uccello fra le specie protette, vitandone così la caccia. Da parte dei promotori vi chiaramente molta soddisfazione. Ora bisognerà attendere la posizione del parlamento: se accoglierà a sua volta il testo, la legge entrerà in vigore senza passare dal voto popolare, visto che in questo caso la Fcti non lancerà un referendum.

Tutto inizia circa due anni fa con la decisione da parte del Dipartimento del territorio (Dt) di istituire una moratoria di due anni sulla caccia della pernice bianca. Una decisione immediatamente contestata dalla Fcti che ha poi inoltrato ricorso al Tribunale federale che non si è ancora espresso al riguardo. E questo perché il Dt avrebbe violato la procedura di consultazione, avendo escluso i cacciatori. «La federazione è riconosciuta dalla legge come un partner nella gestione venatoria», sottolinea Regazzi. Si tratta insomma di un attore «con cui ci si deve confrontare», ma che non è stato coinvolto.

Oltre a ciò, stando al presidente della Fcti, la decisione di stralciare la pernice bianca dalla lista delle specie cacciabili è stata presa in contrasto con l’opinione dell’Uffcio caccia e pesca (Ucp). In effetti, pur affermando nel suo rapporto del 2019 che vi sia “una tendenza negativa degli effettivi”, l’Ucp afferma anche che "i censimenti evidenziano delle grandi variazioni negli anni ma una stabilità degli effettivi su lungo termine". Ha quindi proposto di “mantenere l’attuale sistema di caccia ai Tetraonidi”, di cui fa parte anche la pernice bianca. «Con l’Ufficio caccia e pesca negli ultimi anni abbiamo avuto molte situazioni di conflitto, ma abbiamo sempre discusso trovando, a volte, dei compromessi», precisa Regazzi. «In questo caso, invece, tale schema è saltato completamente».

In Ticino la popolazione di pernici bianche è diminuita 'del 17%'

Per cercare di sbloccare la situazione, nell’ottobre dell’anno scorso è poi stata lanciata l’iniziativa popolare legislativa ’Lasciamo vivere la pernice bianca’ che in pochi mesi ha raccolto oltre diecimila firme. Anche in questo caso però Regazzi aveva criticato gli iniziativisti che nel loro argomentario avevano promosso il testo sostenendo che in Ticino, tra il 1996 e il 2015, la popolazione di questa specie "è diminuita del 46%". Il problema è che questo dato si riferiva a «uno studio effettuato in un parco naturale in Piemonte» e non in Ticino. Da noi contattata, Tamara Merlo – deputata per più donne e promotrice dell’iniziativa – ammette che è stato fatto «un errore», anche se ciò «non cambia la sostanza delle cose: quello che è certo è che la popolazione di questa specie è in diminuzione».

Da parte sua Regazzi apprezza almeno il fatto che questi ultimi dati non siano stati considerati dal Consiglio di Stato: nel suo Messaggio trasmesso al parlamento parla infatti di “una diminuzione media della popolazione di pernici bianche del 13%" a livello svizzero nell’arco di 18 anni e “del 17%" in Ticino. Dati che in realtà stridono con quelli presenti sul sito della Stazione ornitologica di Sempach: osservando la cartina svizzera che rappresenta variazione della presenza sul territorio di questi uccelli tra il 1993-1996 e il 2013-2016 si nota come in Ticino essa sia rimasta sostanzialmente stabile, fa notare il presidente della Fcti.

Tamara Merlo: i territori nei quali si trova questa specie vanno tutelati meglio

Tralasciando i dati statistici, l’esecutivo nel suo Messaggio evidenzia come non sia solo la caccia a incidere sull’evoluzione della popolazione della pernice bianca: il problema principale è il cambiamento climatico, visto che questa specie è “particolarmente vulnerabile all’innalzamento medio delle temperature”. Oltre a ciò anche “il turismo estivo e invernale, i disturbi e l’innalzamento del limite della vegetazione arborea” incidono sullo sviluppo della popolazione. Per Regazzi, ad esempio, «l’escursionismo ha un impatto altrettanto importante della caccia». Quindi per proteggere meglio questo animale «non dovrebbero essere solo i cacciatori ad accettare una rinuncia: bisognerebbe proporre misure anche in altri ambiti». Anche per Merlo i territori nei quali si trova la pernice bianca «vanno tutelati meglio. Ma resta il fatto che vietarne la caccia potrebbe impedire l’uccisione di diversi esemplari ogni anno».

In ogni caso nel suo Messaggio il Consiglio di Stato propone al parlamento ticinese “di approvare l’iniziativa". «Sono fiduciosa che la commissione competente dapprima e poi il Gran Consiglio seguano le indicazioni del governo», afferma Merlo. Da parte sua Regazzi chiede di poter esprimere «le nostre ragioni, che giustificano il mantenimento di questa caccia, di fronte alla commissione competente». Ma nel caso il legislativo dovesse accogliere il testo «non lanceremo un referendum». 

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