Nel mondo ed in Svizzera è in atto un’ecatombe

27. ottobre 2016

Il Living Planet Report pubblicato oggi è lapidario: la biodiversità è in grave declino a un ritmo mai registrato finora. In tutto il mondo, in media, si sono dimezzati gli effettivi dei circa 3700 vertebrati oggetto di rilevamenti dal 1970. Le maggiori perdite hanno riguardato i pesci d'acqua dolce o gli anfibi con popolazioni ridotte di oltre l'80%. La Svizzera non è scampata alla strage. Urgono pertanto maggiori interventi di rinaturazione e di protezione delle acque ancora intatte

L'ultimo Living Planet Report del WWF, pubblicato oggi in tutto il mondo, prende in esame 14 152 popolazioni di animali selvatici su circa 3700 specie di vertebrati. Conclusione: dall'inizio dei rilevamenti nel 1970 fino al 2012, gli effettivi analizzati sono diminuiti in media del 58% (tasso di variazione medio). Per la prima volta, il Living Planet Report (qui in versione italiana, riassunto) getta uno sguardo al futuro, prevedendo una riduzione media del 67% entro il 2020.
 
Per colpa dell’uomo animali e piante scompaiono a velocità mai viste

Secondo il Living Planet Report, gli animali e le piante stanno scomparendo con una velocità mai registrata in precedenza. I danni maggiori sono causati dall'uomo: perdita e deterioramento degli habitat, sfruttamento eccessivo delle specie, inquinamento, specie e malattie invasive e cambiamenti climatici. "Il mondo dell'economia, i politici e la società intera devono fermare questa spirale negativa e provvedere a creare ecosistemi resistenti", afferma Ion Karagounis, responsabile dei programmi ambientali presso il WWF Svizzera.
 
Le più colpite, secondo il rapporto, sono le specie che vivono nelle acque dolci. Tra il 1970 e il 2012, i loro effettivi sono diminuiti dell'81%. "L'ambiente acquatico è stato danneggiato dall'uomo come nessun altro habitat", afferma Karagounis. La cementificazione dei corsi d'acqua, le dighe per lo sfruttamento dell'energia idraulica, l'irrigazione dei campi, gli scarichi industriali e domestici minacciano mari, fiumi e zone umide.
 
Anche la Svizzera è colpita
Il trend negativo riguarda anche la Svizzera. Le acque figurano tra gli ambienti più a rischio, in cui la diminuzione delle specie avanza con particolare rapidità. Il 58% delle specie ittiche elvetiche figura sulla Lista Rossa e otto sono già estinte. Particolarmente minacciati sono ad esempio il temolo, la trota di lago o il rodeo amaro. I salmoni sono del tutto scomparsi in Svizzera.
 
"Abbiamo bisogno di acque pulite e di cicli biologici funzionanti.  Da ciò dipende, ad esempio, la qualità dell'acqua che beviamo", sostiene Karagounis. Per questo è importante evitare ulteriori cementificazioni, impiegare meno pesticidi e fertilizzanti, intervenire maggiormente sulla rinaturazione dei corsi d’acqua, delle rive e delle zone umide e proteggere in modo efficace gli ultimi habitat acquatici ancora intatti.
  
Cos’è il Living Planet Report 2016
Il Living Planet Report, pubblicato ogni due anni, è l'opera scientifica più importante del WWF e prende in esame 42 anni di dati, tra il 1970 e il 2012. Alla sua realizzazione collaborano numerosi uffici regionali del WWF e 28 istituzioni scientifiche, fra cui la Zoological Society of London (ZSL) e il Global Footprint Network (GFN).
 
Il Living Planet Report descrive il trend dei cambiamenti globali e indica la riduzione media degli effettivi di specie sulla terra, nel mare e nelle acque dolci. Inoltre, analizza sull’influsso delle attività umane sul pianeta, ricerca le cause fondamentali e predispone aiuti per consentire la creazione e il mantenimento di ecosistemi resistenti e uno sfruttamento sostenibile delle risorse naturali. Dai primi anni 70, infatti, vengono consumate più risorse di quanto la Terra ne riesca a mettere a disposizione. Nel 2012, l'uomo ha sfruttato in un anno risorse ed ecosistemi che richiedono una capacità biologica di 1,6 pianeti.
 
Contatto:
Elena Bacchetta, WWF Svizzera, elena.bacchettanoSpam@wwf.noSpamch, 091 820 60 00, 076 474 21 79

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