Le zone umide: un tesoro di biodiversità a rischio

12. settembre 2019

La campagna WWF One Million Ponds fa emergere un dato allarmante: n Europa il 90 per cento delle zone umide è già andato perso

LA STAMPA - Sono gli ecosistemi più a rischio del pianeta, eppure ci difendono da alluvioni e inondazioni, assorbono gas serra e sono i più ricchi in assoluto di biodiversità. Il WWF li ha mappati in Italia grazie a un’azione di citizen science che ha raccolto quasi 2.000 segnalazioni.

I risultati della campagna One Million Ponds sono chiari: almeno 200 piccole zone umide a rischio per il loro cattivo stato ecologico su cui bisogna intervenire subito con azioni di tutela e riqualificazione, oltre 850 quelle in buono stato che possono, quindi, essere valorizzate. Il censimento svolto dall’associazione ha consentito di raccogliere ben 1.957 segnalazioni on line e da comitati locali su questi ambienti naturali di transizione, dove terra e acqua si incontrano, tra i più a rischio del Pianeta, che sono straordinari bacini di vita per l’avifauna e per specie endemiche di anfibi, pesci, piante e insetti come rane, salamandre, libellule e ninfee, e fondamentali serbatoi di CO2.

Le 1.957 aree umide rilevate dal WWF (il 68 per cento delle quali hanno dimensioni al di sotto dei 1.000 mq) sono state individuate nel nostro Paese per la maggior parte (65 per cento) in zone dove è rilevante la pressione di attività antropiche: il 52 per cento sono in zone agricole e il 13 per cento in aree urbane, mentre il 34 per cento in aree ancora in un buon grado di naturalità.

 

Oltre il 90 per cento delle zone umide sono scomparse nell'ultimo secolo nella sola Europa. Secondo la Commissione europea, fra il 1950 e il 1985 si sono registrate le perdite maggiori: in Francia (67 per cento), Italia (66), Grecia (63), Germania (57) e Olanda (55).  Dei circa 3 milioni di ettari originari, all'inizio del ventesimo secolo, in Europa, ne restavano meno della metà, 1.300.000 ettari. 

 

Inoltre le zone umide sono tra gli ambienti tutelati dalla Direttiva Quadro Acque - attualmente sotto osservazione da parte della Commissione europea - e, insieme alle barriere coralline e alle foreste tropicali, sono gli ecosistemi con la più elevata biodiversità al mondo. Si stima che a questi ambienti sia legato circa il 12 per cento delle specie animali presenti nel nostro Pianeta e il 40 per cento della biodiversità, considerando anche le specie vegetali. Uno dei gruppi tassonomici più rappresentativo è quello degli uccelli: a livello mondiale, su 9.895 specie esistenti, 878 (pari al 9 per cento) sono strettamente legate alle zone umide. Nel nostro Paese la percentuale di uccelli acquatici presenti nelle zone umide è ancora più alta: 192 specie (31 per cento) su 621, la maggior parte delle quali migratrici.

Per tutelare questo patrimonio, il WWF Italia ha lanciato nel 2018 la Campagna per la tutela delle piccole zone umide prendendo spunto dalla Campagna “One Million ponds” del Freshwater Habitat Trust inglese. Gli obiettivi principali sono due: favorire un’adeguata conoscenza di questi ambienti e sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo la loro importanza.

Qui potete leggere l'articolo originale de La Stampa:
 https://www.lastampa.it/tuttogreen/2019/09/02/news/le-zone-umide-un-tesoro-di-biodiversita-a-rischio-1.37399879  

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