In Svizzera nove persone su dieci percepiscono i cambiamenti climatici
03. febbraio 2024
Comunicato stampa dell'Ufficio Federale di statistica, 1 febbraio 2024
Con una quota del 44%, le donne sono più degli uomini (38%) a ritenere che in Svizzera il clima stia andando incontro a grandi cambiamenti. Per quanto riguarda il paesaggio nei dintorni della propria abitazione, il 29% della popolazione percepisce cambiamenti importanti, il 53% lievi cambiamenti e il 18% nessun cambiamento. Inoltre, il 49% della popolazione è dell'opinione che le persone in Svizzera stiano diventando più rispettose dell'ambiente, il 14% trova che stia succedendo il contrario e il 36% ha invece dichiarato di non percepire alcun cambiamento.
Ancora invariato il comportamento rispetto all'ambiente
La valutazione dei partecipanti all'indagine riguardo al fatto che la popolazione stia diventando più rispettosa dell'ambiente si riflette tuttavia solo in misura limitata sul suo comportamento nei confronti di quest'ultimo. Ad esempio, gli ultimi dati relativi alla maggior parte delle caratteristiche rilevate, come le abitudini di gestione del riscaldamento, l'attenzione al consumo energetico in occasione dell'acquisto di apparecchi elettrici e il consumo di prodotti biologici, non si discostano da quelli rilevati nel quadro della precedente indagine, realizzata nel 2019. Prendendo in considerazione il comportamento in materia di trasporti, invece, si constata un aumento delle persone che non prendono mai l'aereo: nel 2019, la quota si attestava al 20%, rispetto al 26% nel 2023. Per la prima volta, è stato inoltre rilevato anche il consumo di carne e di prodotti a base di carne. Per il 12% della popolazione, questi alimenti sono presenti nel menu di ogni giorno, per il 28% lo sono da quattro a sei volte alla settimana, per il 43% da una a tre volte alla settimana, per l'11% meno di una volta alla settimana e per il 6% mai.
Ancora ottimi voti per la qualità ambientale in Svizzera
Nel 2023 l'89% della popolazione ha valutato la qualità dell'ambiente nei dintorni della propria abitazione come molto buona o abbastanza buona. Per quanto riguarda la qualità ambientale della Svizzera, tale quota si attestava all'86%. Questi valori non differiscono in modo significativo da quelli registrati in occasione della precedente indagine, realizzata quattro anni prima. Molto diversa invece la valutazione della qualità ambientale a livello mondiale, che nel 2023 è stata valutata come molto buona o abbastanza buona dal 18% della popolazione, contro il 13% del 2019. In generale gli uomini danno giudizi migliori al riguardo rispetto alle donne.
Il rumore del traffico e l'inquinamento dell'aria danno sempre più fastidio
Tra il 2019 e il 2023 è aumentata la quota di persone che dichiarano di sentirsi molto o abbastanza infastidite dal rumore del traffico o dall'inquinamento dell'aria nei dintorni della propria abitazione: dal 31 al 36% per il rumore del traffico e dal 35 al 39% per l'inquinamento dell'aria. La percezione dell'irradiazione causata dalle linee ad alta tensione e dalle antenne per la telefonia mobile è invece rimasta praticamente invariata rispetto al 2019. Nel 2023 la quota di persone ad aver dichiarato che disturba molto o abbastanza è stata pari al 25% della popolazione. Anche la soddisfazione per il paesaggio nei dintorni della propria abitazione non ha subito variazioni, con il 90% di persone che ne erano molto o abbastanza soddisfatte. Le donne dichiarano più spesso degli uomini di essere infastidite dall'inquinamento dell'aria e dalle radiazioni. Per quanto riguarda il rumore del traffico e la soddisfazione per il paesaggio non si rilevano differenze di genere.
Cambiamento di opinione nella valutazione del pericolo soprattutto riguardo alle centrali nucleari
Nel 2023, la perdita di biodiversità, i cambiamenti climatici e la scarsità d'acqua erano considerati le minacce maggiori, rispettivamente con il 49, il 48 e il 47% della popolazione che li ha valutati come molto pericolosi per gli esseri umani e per l'ambiente. Rispetto all'ultima indagine sono stati osservati cambiamenti di opinione, soprattutto per quanto riguarda le centrali nucleari: tra il 2019 e il 2023 la quota di popolazione ad averle valutate come molto pericolose per gli esseri umani e per l'ambiente è scesa dal 41 al 26%. Nello stesso periodo, sono nettamente diminuite anche le valutazioni sulla pericolosità dei pesticidi (il 53 contro il 43%), delle tecnologie genetiche nella produzione di derrate alimentari (il 36 contro il 29%) e delle antenne per la telefonia mobile (il 18 contro il 14%).