Il riscaldamento climatico modifica le fasi primaverili
26. giugno 2017
Alle medie latitudini, dunque anche in Svizzera, gli eventi fenologici primaverili sono fortemente condizionati dalla temperatura. L'effetto principale di temperature primaverili elevate è l'accelerazione dello sviluppo delle gemme nel periodo che precede la germogliazione, la cosiddetta pre-stagione (Vorsaison). Recenti analisi hanno mostrato che la sensibilità dello sviluppo fogliare verso la temperatura diminuisce all'aumentare di quest'ultima (Fu et al. 2015). La sensibilità verso la temperatura descrive quanto grande è l'effetto dell'aumento di 1° C sull'evento fenologico. Gli autori ascrivono questa diminuita sensibilità delle piante rispetto alla temperatura a un insufficiente raffreddamento invernale (chilling).
Un gruppo di ETH Zurigo e MeteoSvizzera ha voluto verificare se questa spiegazione è valida anche per la Svizzera e per questo ha analizzato dati fenologici pluriennali di MeteoSvizzera (Güsewell et al. 2017). I ricercatori sono giunti alla conclusione che ci sono tre fattori determinanti: il giorno iniziale, la lunghezza e la temperatura della pre-stagione. Il risultato più importante del gruppo di ricerca svizzero è che la diminuzione della sensitività delle piante verso la temperatura può essere spiegata anche con temperature primaverili più elevate, uno sviluppo più rapido delle gemme e in tal modo un accorciamento della pre-stagione. Non occorrerebbe dunque una diminuzione del chilling invernale.
In Svizzera non si è potuta finora stabilire l'esistenza di un influsso del chilling invernale ridotto sull'inizio degli eventi fenologici. Sarà necessario sviluppare metodi più esatti per determinare l'inizio della pre-stagione, al fine di quantificare in modo più preciso la sensitività verso la temperatura e interpretare i suoi cambiamenti.
Articolo di Robert Brügger
Fonti: Fu et al. 2015 e Güsewell et al. 2017