Allarme biodiversità: in 27 anni il 75% degli insetti è andato perso
24. ottobre 2017
Corriere.it - Anello cruciale per la sopravvivenza dei nostri ecosistemi, responsabili dell’impollinazione dell’80% delle piante selvatiche e fonte di cibo per il 60% degli uccelli, gli insetti stanno scomparendo. A una velocità che gli scienziati definiscono «allarmante». Secondo i dati contenuti in uno studio realizzato in Germania, in meno di 30 anni sono scomparsi il 75% degli insetti alati, come farfalle, mosche o api. Lo studio è stato condotto in 27 anni in 63 zone all’interno di oasi naturali tedesche e preoccupa gli scienziati perché potrebbe rappresentare una spia ecologica molto pericolosa che riguarda anche altre zone d’Europa e del mondo. Mancano però - almeno al momento- ricerche dello stesso livello per confermare la portata del fenomeno .
Lo studio
Pubblicato sulla rivista Plos One, lo studio è stato guidato dall’Università olandese di Radboud. I ricercatori hanno catturato gli insetti alati con speciali trappole entomologiche: misurando e comparando la biomassa raccolta nel corso degli anni, hanno rilevato un declino complessivo medio del 76%, con picchi dell’82% nel pieno dell’estate, quando di solito anche la presenza degli insetti è maggiore. «È una scoperta allarmante», spiega Hans de Kroon, uno degli autori dello studio.
Le cause
Le cause di questo vasto declino del numero di insetti volanti non è de tutto chiara anche se l’uso dei pesticidi, la distruzione dell aree selvatiche (sradicate per far sempre più spazio ad «asettiche» aree coltivate intensivamente fino all’ultimo centimetro) ed anche il cambiamento climatico possono essere concause. Le aree in cui è stata condotta l’indagine erano per lo più piccole e circondate da terreni agricoli. «È possibile», aggiunge il ricercatore Caspar Hallmann, «che questi terreni fungano da trappola ecologica e compromettano le popolazioni di insetti delle riserve naturali».
L’allarme per altre zone
Inoltre è probabile che questi risultati possano rispecchiare la situazione di ampie regioni d’Europa e di altre parti del mondo in cui aree protette sono circondate da aree a intenso sfruttamento agricolo. «Dal momento che interi ecosistemi dipendono dagli insetti», afferma de Kroon, «la loro scomparsa apre scenari nuovi. Possiamo a stento immaginare cosa accadrebbe se questa tendenza al declino dovesse continuare».