Una gestione agricola rispettosa della biodiversità
Grazie ad un progetto portato avanti dalla Società Agricola del Mendrisiotto, nel 2017 nella regione di pianura del Monte S. Giorgio sono stati recuperati in totale circa 2'700 mq di siepi e circa 85 ml sono stati creati ex novo.
Gli obbiettivi del progetto
L'iniziativa è stata lanciata dalla Società Agricola del Mendrisiotto nel 2013, e aveva come obiettivo favorire le specie animali e vegetali tipiche di prati, pascoli e vigneti del territorio.
Grazie ad una gestione agricola adeguata e alla creazione di collegamenti idonei tra gli ambienti naturali, diverse specie minacciate dalla cementificazione e dalle pratiche agricole intensive, ritrovano spazi vitali dove rifugiarsi, trovare cibo e riprodursi Il territorio incluso nel progetto comprende la pianura da Chiasso a Melano, le fasce collinari e il Monte S. Giorgio
Il progetto prevede una gestione agricola nel rispetto delle esigenze di alcune specie minacciate, adeguando le date e le modalità di sfalcio e le pratiche di gestione di prati da sfalcio, pascoli e vigneti.
Gli interventi
La realizzazione di alcuni interventi puntuali a favore sia della fauna che del paesaggio, come ad esempio la creazione o la valorizzazione di siepi naturali, la conservazione e la messa a dimora di alberi da frutto e la riapertura di alcune aree imboschitesi in tempi recenti.
Nell'arco di due settimane, tra fine novembre e inizio dicembre 2017, una squadra di servizio civile coordinata da Naturnetz ha eseguito diversi interventi di recupero e piantagione di siepi in zone interessanti per la biodiversità.
Durante questi interventi sono state eliminate dalle siepi esistenti specie alloctone come la robinia, ma anche specie ad alta diffusione come i rovi. Sono stati piantati diversi arbusti autoctoni.
I risultati e il futuro del progetto
In totale sono stati recuperati circa 2'700 mq di siepi e circa 85 ml sono stati creati ex novo, raggiungendo (e superando) l’obiettivo auspicato.
Già 50 aziende agricole hanno aderito al progetto impegnandosi, almeno fino alla fine del 2021, a gestire determinate superfici agricole in modo adeguato alle esigenze delle specie minacciate presenti nel comparto.
Nel 2021 è prevista la verifica dello stato di realizzazione degli obiettivi e la stesura di un rapporto all’indirizzo della sezione dell’agricoltura. Solo se al termine del 2021 almeno l’80% degli obiettivi stabiliti durante la fase di progettazione saranno stati raggiunti, il progetto di interconnessione potrà proseguire.
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