Sprechi alimentari
16. giugno 2015
Quasi la metà di tutti i rifiuti alimentari è prodotta dai nuclei familiari. Ciò equivale quasi a un pasto completo al giorno pro capite.
Un rapporto del WWF Svizzera e di foodwaste.ch informa circa la composizione dei nostri rifiuti alimentari. Le stime delle perdite in agricoltura ammontano ad almeno il 13% e riguardano principalmente frutta e verdura che vengono abbandonate nei campi perché di dimensioni troppo grandi, troppo piccole o deformi. L’industria di trasformazione è responsabile del 30% degli sprechi, riconducibili specialmente allo scarto di merci “di qualità scadente”. Contrariamente alle aspettative generali, le perdite più ingenti non riguardano il commercio al dettaglio (5%) e all’ingrosso (2%), ma sono attribuibili ai consumatori finali: privati per il 45% e ristorazione per il 5%. Per comprendere meglio la quantità di rifiuti prodotti dalle famiglie e i relativi effetti, il WWF ha realizzato un grafico interattivo.
Non tutti gli sprechi sono uguali
Non tutti i rifiuti alimentari hanno lo stesso peso. C’è differenza se buttiamo via un’insalata raccolta nel nostro orto oppure dei fagioli provenienti dal Kenia, il cui trasporto in aereo richiede un enorme consumo energetico. Gli sprechi alimentari legati alla carne hanno il maggior impatto ambientale. Per produrre questo alimento vengono impiegate moltissime risorse: per un chilogrammo di carne sono necessari infatti da 7 a 15 kg di mangime. Se tutti i livelli della filiera alimentare concentrassero i propri sforzi, potremmo evitare un terzo degli attuali sprechi di cibo e risparmiare così ogni anno la stessa quantità di CO2 prodotta da 500 000 automobili.
Per maggiori informazioni leggete l'articolo del WWF Svizzera.