Svizzera: teleriscaldamento con la CO2 per risparmiare energia

01. giugno 2016

I ricercatori del Politecnico di Losanna stanno testando a Ginevra una rete di teleriscaldamento e teleraffreddamento in grado di risparmiare l’80% dell’energia

Rinnovabili.it - Dai frigoriferi industriali alle reti di teleriscaldamento. Nel quartiere commerciale di Ginevra la CO2 rinnova il suo tradizionale ruolo di refrigerante per essere arruolata nella climatizzazione degli edifici. L’anidride carbonica possiede per sua natura un ottimo coefficiente di trasferimento termico, proprietà che è stata sfruttata dai ricercatori del Politecnico di Losanna EPFL per realizzare una rete di teleriscaldamento e teleraffreddamento in grado di risparmiare l’80% dell’energia normalmente impiegata.

 

In Europa al settore delle costruzioni è legato il 40% del consumo finale di energia e circa un terzo delle emissioni di gas a effetto serra. La Svizzera non fa eccezione. E nelle grandi città come Ginevra e Losanna, esistono molti tipi di edifici con diverse esigenze di riscaldamento e raffreddamento. Ad esempio, per mantenere una casa calda, la temperatura dell’acqua che circola attraverso un vecchio radiatore deve essere di almeno 50 gradi Celsius, mentre il riscaldamento a pavimento richiede solo una temperatura di soli 30 gradi.In estate, i condizionatori, soprattutto nelle grandi aree commerciali, funzionano a pieno regime, cedendo calore all’esterno, mentre magari a pochi passi di distanza una caldaia a gas riscalda l’acqua che viene convogliata nei vari piani di un edificio. Esigenze differenti che si traducono in un vero e proprio spreco di energia.

Per affrontare questo problema gli scienziati hanno studiato un nuovo sistema basato su un refrigerante liquido saturo – in questo caso CO2 pressurizzata – che circoli tra gli edifici. Proprio come in un frigorifero, l’anidride carbonica liquida evapora in uno scambiatore di calore per fornire il raffreddamento. Per produrre calore, si fa il contrario: allo stato gassoso rilascia calore. Nel sistema messo a punto dall’EPFL, l’anidride carbonica circola ad una temperatura di circa 15 gradi centigradi, vicina al suo punto di saturazione tra la fase liquida e quella gassosa e soprattutto vicina alla temperatura sotterranea del suolo, eliminando così la necessità di isolare i tubi.

Un altro notevole vantaggio è che il refrigerante liquido recupera il calore ceduto dai refrigeratori lungo il suo percorso, riducendo la quantità di calore necessaria agli impianti di teleriscaldamento.

Sulla carta il concetto è interessante. Ma l’uso della CO2 come refrigerante nelle aree urbane è sicuro, affidabile, efficiente ed economico? Per determinare tutti questi dati i ricercatori svizzeri hanno condotto un’analisi su una zona centrale di Ginevra, paragonando il rendimento energetico e la redditività economica di cinque differenti sistemi di riscaldamento e climatizzazione.

Risultato? Il sistema attuale di caldaie e gruppi frigoriferi convenzionali è il peggiore, mentre il nuovo concept permetterebbe un risparmio energetico finale superiore all’80%. 

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