Si credeva estinta, ma era alle Bolle di Magadino
11. agosto 2021
Di Davide Milo, da Tio, 4 agosto 2021
Si credeva estinta. La sua presenza, però, è stata osservata recentemente alle Bolle di Magadino. Si tratta di una specie di ape selvatica che dal 1942 aveva fatto perdere le sue tracce in Svizzera.
«Questi insetti - sottolinea la Fondazione Bolle di Magadino - hanno un ruolo importante come impollinatori. Molti di essi sono minacciati di estinzione e frequentano habitat particolari. Nelle Bolle di Magadino si sta svolgendo il censimento di questo gruppo».
Minacciate di estinzione - «Le api selvatiche sono buoni indicatori della salute di diversi tipi di ambiente, soprattutto quelli caldi e secchi e le zone alluvionali - spiegano gli esperti della Fondazione -. Purtroppo il 45% delle specie presenti in Svizzera sono oggi minacciate di estinzione, come ha dimostrato il grande lavoro di aggiornamento della lista rossa svizzera delle api selvatiche in corso da cinque anni su tutto il territorio nazionale».
Dall'ape comune... - Proprio quest’anno si è promosso un censimento di questi insetti anche nella riserva di Magadino. Principalmente conosciuta per gli ambienti umidi, la riserva delle Bolle comprende anche belle zone di prati sabbiosi inondabili, con una gestione attenta alla biodiversità, molto interessanti per le api. È così che è stata osservata una grande popolazione di Tetralonia dentata, con diverse centinaia di individui. «Questa elegante ape, il cui maschio possiede delle lunghe antenne caratteristiche - spiegano ancora gli esperti -, scava delle celle negli strati superiori del terreno dove deposita le sue uova».
A quella rara... - La grandezza della popolazione di Tetralonia dentata osservata, già di per sé un unicum per la Svizzera, spiega anche il ritrovamento di un’altra ape rarissima: Triepeolus tristis. «Contrariamente alla maggior parte delle specie d’api selvatiche che vivono da noi, T. tristis ha la particolarità di essere un parassita: la femmina non fa il proprio nido, ma lascia le sue uova nei nidi d’altre specie di api selvatiche, in questo caso di Tetralonia dentata».
La peculiarità di questa specie - La biologia di T. tristis è ancora poco conosciuta: si pensa che la femmina di T. tristis depositi le sue uova nelle celle ancora aperte di T. dentata scavate nel terreno. «Per trovare i nidi, il parassita fa piccoli voli a zig zag al livello del suolo. Una volta trovato l’ingresso di un nido, vi entra quando la femmina dell’ospite è fuori e scava una nicchia nella parete laterale della cella per nascondere un uovo. T. dentata, ignara della presenza del parassita, continua a riempire la cella di polline e nettare e, quando piena, vi deposita un suo uovo prima di sigillarla e ricoprire il tunnel d’entrata. Dopo qualche giorno, la giovane larva di T. tristis esce dal suo uovo ed elimina quello dell’ospite. La larva si sviluppa allora mangiando la riserva di cibo e passa l’inverno ben protetta nella cella nel suolo, per poi emergere come adulto l’estate seguente». Questa specie, trovata per la prima volta in Ticino, era stata osservata nel 1939 e 1942 solamente a Sierre (VS). Poi da allora nessuna altra segnalazione in Svizzera.
Terreno "fertile" - Nelle Bolle le condizioni sembrano essere ottimali: «da una parte, ci troviamo in un ambiente golenale secco molto particolare con un terreno sabbioso, dall’altra, la zona beneficia d’una gestione estensiva adattata che permette di avere una copertura vegetale bassa e aperta durante il periodo di nidificazione di T. dentata».
La Fondazione ha deciso ora di organizzare una visita per poter osservare queste api sul campo. L’appuntamento, gratuito e aperto a tutti, è per sabato 14 agosto a Magadino (ore 10.00). La spedizione sarà guidata da due giovani biologi esperti di api selvatiche: Dimitri Bénon e Lorenzo Giollo.
(conferma o annullamento sarà indicato sul sito della Fondazione www.bolledimagadino.com il giorno prima da mezzogiorno).