Quanto resisteranno ancora i ghiacciai svizzeri?
13. luglio 2020
da Tio
La Svizzera fa parte dei Paesi più colpiti dai cambiamenti climatici. Il riscaldamento registrato dall’inizio delle misurazioni nel 1864 corrisponde in Svizzera a quasi 2°C ed è quindi il doppio rispetto alla media mondiale (0,9°C). A partire dalla metà degli anni ’80, in tutto l’arco alpino si è assistito a un rapido scioglimento dei ghiacciai. Questo fenomeno è in correlazione diretta con l’aumento delle emissioni di gas serra e con il conseguente aumento delle temperature globali. Negli ultimi quarant’anni, i ghiacciai svizzeri hanno perso in media un terzo della loro superficie totale. Solo da ottobre 2018 a settembre 2019, è scomparso il 2% del volume totale di ghiaccio. Nei due anni precedenti, la perdita è stata ancora più marcata. Nel 2019 sono stati soprattutto i ghiacciai nel nord e nell’ovest della Svizzera a perdere volume: lo spessore del ghiaccio è diminuito da uno a due metri.
I ghiacciai hanno un ruolo centrale nel ciclo dell’acqua poiché equilibrano le variazioni del deflusso. A breve termine ciò causa semplicemente un aumento delle quantità di acqua per le regioni alpine da ricondurre allo scioglimento dei ghiacci. «In un secondo tempo l’acqua tuttavia diminuisce ed è mal distribuita: l’acqua dei ghiacciai verrà a mancare soprattutto durante le estati più aride», mette in guardia WWF Svizzera. «Nelle Alpi, il punto di svolta è già stato raggiunto. Nella maggior parte dei bacini imbriferi del Sudamerica, i ghiacciai forniscono già oggi meno acqua. In Asia e in Nordamerica per contro, il deflusso totale dei ghiacciai dovrebbe continuare a crescere fino circa al 2050 e in seguito passare al trend negativo», scrive Matthias Huss, assistente Senior al Laboratorio di idraulica, idrologia e glaciologia del Politecnico di Zurigo e direttore della Rete di monitoraggio dei ghiacciai svizzeri, in un articolo sul blog. Inoltre, il rapido scioglimento dei ghiacciai lascia dietro di sé ampie aree di terreno instabile. In caso di forti precipitazioni, i massi erratici possono trasformarsi in colate di fango e frane minacciando valli e insediamenti. Secondo WWF Svizzera, nella frana di Bondo nel Canton Grigioni, che nel 2017 ha causato otto morti, il ghiacciaio ha avuto «un ruolo non irrilevante».