Pipistrelli e coronavirus: niente paura!
24. aprile 2020
L’attuale pandemia CoVid-19, causata dal virus SARS-CoV2, non ha nulla a che fare con i nostri pipistrelli indigeni. È apparsa in Cina ed è una malattia umana che viene trasmessa da persona a persona e non dai pipistrelli alle persone. Nemmeno il virus simile al virus SARS-CoV2 trovato in una specie di pipistrello cinese è trasmissibile direttamente all’uomo: i suoi recettori non gli permettono di entrare nelle celle umane.
Ad oggi tutte le zoonosi note la cui origine è da ricondurre ai pipistrelli non sono mai state trasmesse direttamente dai pipistrelli all’uomo ma sempre attraverso ospiti intermedi quali animali da reddito o altri animali selvatici. Anche nella pandemia CoVid-19 sembra esserci stato in gioco un ospite intermedio, magari un pangolino. Secondo i virologi una trasmissione diretta di un virus dai pipistrelli all’uomo è infatti improbabile. In Europa tale probabilità è poi ulteriormente ridotta in quanto i contatti diretti con i pipistrelli sono molto rari. Infatti, affinché un virus possa passare da una specie all’altra, sembrano essere necessari contatti fisici stretti e prolungati nel tempo. Condizioni simili sono però presenti nei mercati cinesi nei quali si ipotizza possa aver avuto origine la pandemia CoVid-19: in spazi ristrettissimi, vengono vendute e in parte mangiate diverse specie di animali selvatici, spesso ancora vive e in condizioni biologiche, igieniche e sanitarie precarie.
Infine dal 2019 il Prof. Dr. Cornel Fraefel della facoltà di medicina veterinaria vetsuisse dell'Università di Zurigo, in collaborazione con la Fondazione protezione pipistrelli, conduce uno studio sui virus presenti nelle specie indigene di pipistrelli. I risultati finali della ricerca non sono ancora disponibili, ma in generale i pipistrelli, come tutti gli animali e pure noi umani, sono portatori di moltissimi tipi di virus. Ad oggi SARS-Cov2 non è però mai stato messo in evidenza presso le specie indigene di pipistrelli e questo nonostante siano stati analizzati varie migliaia di campioni.
Dunque chi ospita un rifugio di pipistrelli o osserva questi animaletti in caccia non deve preoccuparsi. Anche oggi una convivenza sotto lo stesso tetto è possibile senza problemi!Una caccia alle streghe contro i pipistrelli non avrebbe poi nessun senso, anzi, calcolando l’importantissimo ruolo ecologico che questi mammiferi rivestono quali predatori di milioni di insetti, rischia di fare un danno enorme, come mostrato dall’esempio dello sterminio dei passeri attuato in Cina alla fine degli anni ’50 del secolo scorso. Su ordine del presidente Mao in un’azione collettiva in pochi mesi vennero sterminati circa 2 miliardi di passeri, accusati di cibarsi dei semi nei campi. Quale conseguenza a proliferare in modo incontrollato furono tutta una serie di insetti dannosi per i raccolti. Assieme ad altri fattori questo causò un’enorme carestia con, si stima, tra 15 e 30 milioni di morti.Lo dice bene anche David Quammen, virologo e specialista in zoonosi, che nel suo libro Spillover uscito nel 2012 aveva anticipato quanto sta succedendo in questi mesi: “La nostra risposta non può essere sterminiamo i pipistrelli. Vorrebbe dire che non abbiamo ancora capito che noi siamo parte di loro e loro sono parte di noi!”