Mangiatoie vuote: ma dove sono finiti gli uccelli?
23. gennaio 2017
Bluewin.ch - Chi quest’inverno ha fatto scorte di mangime per uccelli, difficilmente riuscirà a smaltirle. Infatti nelle molte casette per gli uccelli c'è al momento poco movimento, se non addirittura calma piatta. Le cinciallegre, i merli, i fringuelli e i pettirossi sono ormai diventati degli ospiti rari. Questa impressione non è sbagliata, come conferma la stazione ornitologica di Sempach a Lucerna.
Coloro che si sono preoccupati o anche i cittadini frustrati avrebbero chiamato la stazione ornitologica e si sarebbero informati sulle abitazioni degli uccelli, come ha riportato Livio Rey, biologo e portavoce della stazione ornitologica della “NZZ”. Infatti quest’inverno gli uccelli canterini sembrano piuttosto evitare le città e i paesini della Svizzera. Le cause sono molteplici.
Gli uccelli diventano rari per diversi motivi
Un autunno caldo con poca neve, e soprattutto tardiva, ha garantito che già in natura venisse messo a disposizione del buon cibo. Da un faggio in salute, ricco di faggiole, le cinciallegre trovano ad esempio cibo a sufficienza e possono tenersi lontane dai centri abitati, dove i gatti gli rendono la vita difficile.
Inoltre nel mondo animale accade la stessa cosa che si verifica fra gli esseri umani: un’offerta “gastronomica” eccessiva fa sì che gli ospiti si distribuiscano tra le molteplici mangiatoie e così le singole casette per gli uccelli sembrano essere poco frequentate. In inverno è molto popolare dar da mangiare agli uccellini, tanto da trasformarsi, forse, in un’attività inflazionata.
Un ulteriore motivo che spiegherebbe l'assenza degli amici pennuti sarebbe la primavera 2016 che, per via delle condizioni meteorologiche, è risultata essere un periodo poco favorevole per la covatura. Anche a causa dell’estate fresca e umida sono probabilmente nati meno uccellini, in particolare meno fringuelli. Ma Matthias Kestenholz della stazione ornitologica rassicura sulle prospettive future, affermando come si tratti solo di mutamenti naturali tra gli uccelli, e non di una loro inesorabile diminuzione, che sarebbe motivo di preoccupazione.
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