L'efficienza energetica senza nucleare
09. novembre 2016
Il dibattito sulla chiusura delle centrali nucleari svizzere esistenti sta scaldando gli animi e sempre più spesso sono portate argomentazioni al limite dell'inverosimile come quella degli indennizzi per perdita di guadagno chiesti dalla AXPO. Quest'ultima con ulteriore grande coraggio civico sta smantellando la sicurezza delle centrali esistenti, cancellando i lavori di adattamento alle normative sismiche. È necessario ribadire che il Consiglio federale, come pure le camere, hanno deciso da 5 anni l'abbandono graduale del nucleare. In concreto, da un lato non possono essere costruite nuove centrali nucleari mentre dall'altro quelli esistenti saranno gradualmente spente. La discussione deve perciò vertere non tanto su argomenti di principio, come l'essere favorevole o contrario toutcourt, bensì su argomenti più concreti. Inizialmente il Consiglio federale aveva previsto di spegnere le centrali dopo 50 anni di funzionamento, vincolo poi eliminato dalle varie discussioni alle camere federali. Il vincolo rimasto è quello del funzionamento tecnicamente fattibile. L'iniziativa su cui votiamo chiede di mettere come vincolo 45 anni di funzionamento, che concretamente significa che l'ultima centrale svizzera sarebbe spenta nel 2029 e la penultima nel 2024. L'ammanco di produzione deve perciò essere compensato con diverse contromisure: migliorare la promozione di energie rinnovabili e dell'efficienza energetica. Sul fronte delle energie rinnovabili sono già stati presentati progetti che teoricamente coprirebbero metà di questo ammanco. Al di là del fatto che alcuni progetti non potranno essere realizzati per vari motivi che variano da una scarsissima resa economica ad un elevato pregiudizio ambientale, abbiamo tempo a sufficienza per proseguire con questo trend molto positivo. Sul fronte dell'efficienza energetica esistono invece moltissime opportunità di diminuire il fabbisogno effettivo di corrente elettrica senza modificare il nostro standard di vita e gli esempi seguenti portano delle prove concrete: di recente alcuni comuni ticinesi hanno sostituito la vecchia illuminazione stradale con moderni lampioni a LED. Questo ha permesso di dimezzare i consumi di corrente, dando inoltre una possibilità supplementare di regolazione dell'intensità della luce in funzione dell'utilizzo della strada, che porta anche ad un miglioramento della sicurezza. Deve essere specificato che i lampioni dovevano essere sostituiti. Un altro esempio è quello della sostituzione di apparecchi domestici che hanno raggiunto la fine del proprio funzionamento, cosa che capita fin troppo spesso, visto che la durata di vita di un elettrodomestico varia dai 10 ai 15 anni. Al di là delle ricerche che quantificano lo spegnimento della centrale di Mllhleberg nel caso in cui tutti spegnessero i LED dei televisori, la sostituzione di apparecchiature energeticamente «vetuste» permette di diminuire parecchio i consumi: un frigorifero A+++ consuma 1/3 in meno di uno di categoria D. Questo è conosciuto non solo in Svizzera, ma anche all'esterno, non solo dagli attivisti ambientali ma anche dalle grandi industrie che vedono un'opportunità commerciale: significativa una pubblicità della ABB (Asea Brown Boveri) vista di recentissimo nella vicina Lombardia, con un immagine notturna di un grosso isolato per mostrare un risparmio del 30% sui consumi agendo unicamente sulla tecnologia. Quello che stiamo per fare non è un salto nel vuoto, bensì un miglioramento evidente della nostra qualità di vita e di quella delle generazioni future a cui non vogliamo lasciare eredità insopportabili.