La Norvegia vuole aprire la caccia al lupo
12. marzo 2017
Rivistanatura - La proposta, che è stata avanzata dall’ala di destra del Parlamento norvegese, ha già ottenuto il secco no dei gruppi animalisti, che hanno pesantemente condannato la richiesta di modifica delle leggi vigenti. «Cambiare le leggi per uccidere gli animali è vergognoso, specialmente in un paese civile come la Norvegia», ha detto Nina Jense, portavoce del WWF norvegese.
Tra le motivazioni che hanno portato il Governo norvegese a prendere in considerazione la riapertura della caccia c’è la pressione degli agricoltori e degli allevatori, che da tempo lamentano i danni causati dal predatore. Ma c’è anche l’appello alle tradizioni e alla cultura norvegese, in cui la caccia gioca – da sempre – un ruolo centrale.
Lo stato di salute del lupo norvegese
Proprio la caccia ha portato, negli anni ’60, alla scomparsa del lupo dai quei territori. Il ritorno è cominciato solo un decennio più tardi, quando alcuni lupi provenienti dal confine russo-finlandese si spostarono in Svezia e Norvegia. Da allora, la riconquista degli antichi spazi da parte del lupo è avvenuta in maniera lenta ma costante, anche grazie ad alcune norme che ne hanno tutelato la sopravvivenza.
Attualmente, sul territorio scandinavo il lupo è considerato specie a rischio, con solo 430 esemplari in tutta la Penisola.
Le stime parlano di poco più di 60 individui per la popolazione stanziata sul territorio norvegese. La legge, se dovesse passare, consentirebbe l’uccisione legale di 47 lupi. Un’ipotesi scellerata che esporrebbe il lupo a seri pericoli di sopravvivenza.
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