Il silenzio – non un lusso, una necessità
25. giugno 2020
Da UFAM
Il silenzio fa bene
Che si tratti di una passeggiata nel bosco o dell’uso di cuffie che tengono lontano il rumore, tutti hanno già cercato e avuto bisogno di silenzio. Nessun rumore del traffico stradale, nessun suono del cellulare, nessun rumore di cantiere: solo tranquillità. Questo ha anche molti benefici per la salute: numerosi studi dimostrano che il rumore disturba e fa ammalare. Il silenzio, invece, favorisce il benessere delle persone ed è necessario per il recupero psicofisico.
Grazie alla tranquillità, il corpo si rilassa, la pressione sanguigna cala e i sintomi dello stress si riducono. Il silenzio è quindi una risorsa naturale preziosa, indispensabile per la salute dell’uomo.
Riquadro - Cos’è il silenzio?
Una ricerca spesso inconsapevole
Per molte persone la ricerca di tranquillità è di solito inconsapevole. Un esempio? Quando si cerca un appartamento, le persone prestano particolare attenzione a fattori come l’affitto, la spaziosità o il collegamento con i mezzi pubblici. Nel 2014 l’UFAM ha condotto un sondaggio rappresentativo per determinare i motivi di un trasloco. Tra le ragioni principali vi erano le immissioni di rumore nelle vicinanze dell’edificio e l’isolamento acustico insufficiente dell’appartamento. Allo stesso tempo, quando si va a fare una passeggiata o si cerca un ristorante o un’area pic-nic, la scelta cade spesso sul più silenzioso dei luoghi disponibili.
In poche parole, le persone cercano la tranquillità senza essere consapevole che è un fattore importante per la qualità della vita. Il valore del silenzio è molteplice: oltre ad aiutare a mantenere la concentrazione e l’attenzione, favorisce anche la convivenza. I luoghi tranquilli attirano le persone, perché vi trascorrono volentieri del tempo insieme e si scambiano idee.
Pausa pranzo in tutta tranquillità nel parco Ufschötti, sulle rive del lago di Lucerna.© Swiss-image/Stefan Tschumi
Pianificare la tranquillità nello sviluppo degli insediamenti
Il fatto che la qualità dello spazio non dipenda soltanto dall’aspetto visivo ma anche dalla qualità acustica non è ancora universalmente riconosciuto. Finora suoni e rumori hanno avuto poca importanza nella pianificazione urbana. In futuro si dovrà prestare maggiore attenzione a integrare la qualità acustica nello sviluppo urbano. Per questo motivo, l’UFAM vuole mostrare che la progettazione acustica degli spazi non è un’ulteriore e inutile regolamentazione edilizia, ma un’opportunità per rendere le città più vivibili.
«In futuro il problema del rumore si accentuerà soprattutto a causa della crescita della popolazione, della mobilità e della scarsità di spazi insediativi», afferma Fredy Fischer, caposezione all’UFAM. «La qualità della vita è quindi minacciata. Ciò evidenzia la necessità di integrare le prescrizioni e le misure attuali, affinché la popolazione possa trovare posti tranquilli anche nelle aree urbane».
Progettare un nuovo edificio o trasformarne uno esistente in modo tale che i suoni e i rumori indesiderati siano ridotti anziché amplificati è una sfida che viene affrontata nel piano nazionale di misure volte a ridurre l’inquinamento fonico, adottato dal Consiglio federale nel 2017. L’obiettivo principale è intensificare la lotta contro il rumore alla fonte e promuovere la tranquillità e il ristoro nelle zone residenziali.
«In futuro aumenterà il bisogno di spazi di tranquillità e di ristoro per la popolazione. Ciò richiederà requisiti elevati in materia di sviluppo degli insediamenti e di pianificazione del territorio», sostiene Fischer. L’assenza di rumore conferisce valore a zone residenziali, spazi pubblici all’aperto e aree ricreative e facilita l’accettazione di misure di densificazione degli insediamenti, poiché la tranquillità è di fondamentale importanza per la soddisfazione delle persone in materia di alloggio.
Misure di pianificazione territoriale
Orti urbani nel quartiere Kreis 4 di Zurigo.© BAFU
Il tema del silenzio deve far parte della formazione
Per rendere meno rumorose le città, nelle zone insediative devono essere resi accessibili a tutti e a breve distanza spazi di vita all’aperto in cui la tranquillità regna sovrana. «I luoghi tranquilli devono essere progettati come elementi importanti per lo sviluppo degli insediamenti», sostiene Fischer.
Ma come spesso accade, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Infatti, la qualità acustica dello spazio deve essere integrata fin dall’inizio nella progettazione di piazze o edifici. La posizione, la forma e i materiali utilizzati per la costruzione di uno stabile hanno un grande impatto sullo spazio esterno. Un edificio nuovo, ad esempio, può generare riflessioni sonore indesiderate in zone abitative in precedenza silenziose e aumentare l’inquinamento fonico nell’area circostante.
La struttura o la forma delle facciate consente a progettisti e architetti di migliorare in modo udibile la qualità acustica nello spazio esterno circostante. «Oltre alla modifica delle basi legali per la costruzione di edifici in zone esposte al rumore, l’UFAM vuole integrare questo tema anche nella formazione di architetti, paesaggisti, urbanisti o addetti alla pianificazione del territorio», precisa Fischer.
«Il nostro obiettivo è ad esempio quello di offrire una formazione a livello universitario in materia di pianificazione urbana e di pianificazione degli spazi non edificati, al fine di migliorare la qualità acustica dello spazio pubblico. Questo diventerà senza dubbio un compito permanente. Non dobbiamo tuttavia dimenticare che la protezione della tranquillità può essere legata ad altri progetti, ad esempio a favore della biodiversità, dell’adattamento delle città ai cambiamenti climatici o del risanamento di edifici». Dopotutto, investire per tempo nella protezione della tranquillità significa guadagnare in termini di qualità di vita e risparmiare sui costi.