Il riscaldamento globale c'è, e si vede sul permafrost

21. luglio 2020

Si è riscaldato di 1 grado Celsius a 10 metri di profondità e di 0,5 gradi a 20 metri. Inoltre, sono aumentati i movimenti dei 15 ghiacciai rocciosi (o di pietra): la velocità è ora di diversi metri all'anno, mentre all'inizio delle misurazioni, negli anni '90, il valore era ancora di decimetri all'anno.

ats, elaborata da Jenny Covelli, Tio

Da quando sono iniziate le misurazioni in Svizzera, nel 1864, le temperature non sono mai state così alte come negli ultimi vent'anni; con un forte impatto sul permafrost, che continua a riscaldarsi. Lo mostrano i dati della rete di monitoraggio Permos.

Le temperature del permafrost (il sottosuolo permanentemente congelato) sono aumentate in tutti i 15 siti di monitoraggio, riferisce oggi lo stesso Permos. La serie più lunga di misurazioni - vecchia di 32 anni ed effettuata nella zona Corvatsch-Murtèl, in Alta Engadina - mostra che il permafrost si è riscaldato di circa 1 grado Celsius ad una profondità di 10 metri e di circa 0,5 gradi ad una profondità di 20 metri.

Anche il contenuto d'acqua nel permafrost è nettamente aumentato e lo strato di disgelo - che raggiunge temperature positive in estate - è sceso diversi metri più in profondità.

Inoltre, sono aumentati i movimenti dei 15 ghiacciai rocciosi (o di pietra) sotto osservazione, costituiti da detriti di roccia gelati nel ghiaccio interstiziale. La loro velocità è ora di diversi metri all'anno, mentre all'inizio delle misurazioni, negli anni '90, il valore era ancora di decimetri all'anno.

Secondo i dati di Permos, queste tendenze si sono intensificate negli ultimi dieci anni, quando sono state rilevate le cinque annate più calde. Vicino alla superficie, le temperature medie annuali sono rimaste al di sopra di 0 gradi nella maggior parte delle località studiate. «Tutto ciò significa che la tendenza osservata continuerà a lungo e scenderà a grandi profondità», avverte Permos.

I rilevamenti degli ultimi 20 anni hanno anche mostrato che il permafrost freddo si riscalda più velocemente nelle cime più alte, dove il ghiaccio permanente si trova solo nei pori delle rocce e nelle crepe. Nelle zone più vaste e ricche di detriti, invece, le temperature cambiano solo leggermente, poiché occorre una grande quantità di energia per sciogliere il ghiaccio.

Un'altra constatazione è che le condizioni di innevamento hanno un'influenza. Ad esempio, l'inverno del 2016/2017, con poca neve, ha brevemente interrotto il riscaldamento del permafrost poiché il terreno ha potuto raffreddarsi senza il manto nevoso isolante. Le misurazioni hanno inoltre mostrato che i cambiamenti nelle velocità di deformazione dei ghiacciai di pietra seguono generalmente lo sviluppo delle temperature del permafrost e del contenuto d'acqua.

In Svizzera il permafrost si trova sotto il 5% circa della superficie, tipicamente in pendii ombrosi di detriti e in pareti sopra i 2500 metri di quota. 

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