Identificazione delle uve a Mezzana
19. settembre 2016
Da diversi anni il Gruppo di lavoro per la salvaguardia della diversità di vitigni in Svizzera, di cui anche ProSpecieRara fa parte, è attivo per recuperare, conservare e identificare le uve del nostro paese. Ogni anno viene organizzata una giornata d’identificazione delle uve con l’aiuto di esperti conoscitori di vitigni. Quest’anno la giornata ha avuto luogo in Ticino, ospite dell’Azienda agraria cantonale di Mezzana, che dal 2006 cura in collaborazione con ProSpecieRara una delle tre collezioni nazionali primarie di vitigni. Una locazione perfetta per questa giornata, dove produzione agricola e viticola s’incontrano con la trasmissione di conoscenze proposta dal Centro professionale del verde di Mezzana.
Aiutiamo Barbara Oppliger del Centro agricolo cantonale di San Gallo a sistemare la trentina di uve da identificare nella sala sopra la cantina, mentre l’esperto ampelografo Andreas Jung prepara la letteratura specifica sulle varietà di uve. Dopodichè il direttore dell’Azienda agraria cantonale, Daniele Maffei, ha dato il benvenuto al gruppo fornendo alcune interessanti informazioni sulla viticoltura in Ticino. Proprio da Mezzana all’inizio del ‘900, il primo direttore della scuola agricola Alderige Fantuzzi, assieme all’ing. Paleari, iniziò a promuovere la coltivazione del merlot in Ticino, scegliendo un vitigno più nobile rispetto alle varietà fino allora coltivate. Al merlot ci sono voluti ca. 70 anni per diffondersi e diventare con successo il vitigno principale in Ticino. Davanti a cambiamenti ambientali, nuove sfide a livello fitosanitario e sul piano della domanda del consumatore, ci si domanda oggi in che direzione andrà la viticoltura nei prossimi 50 anni. E si guarda con positività il lavoro sulla diversità di vitigni da cui potranno forse emergere nuove varietà interessanti per la vinificazione futura.
Il lavoro d’identificazione è quindi iniziato: lo scambio fra i quattro esperti si è fatto intenso. Oltre a Barbara Oppliger e Andreas Jung, erano presenti anche gli esperti Markus Hardegger del Centro agricolo cantonale di San Gallo e Stefano Haldemann viticoltore ed conoscitore di vitigni per ProSpecieRara. “Queste foglie sono molto lobate e queste sono molto intagliate, queste altre assomigliano di più alle foglie della Bonarda" e poi “queste uve arrivano dallo stesso vigneto, sono più dolci”, “potrebbe essere una Balsamina, sì, ma come viene chiamata in Val d’Ossola, non è la vera Balsamina nera, ma piuttosto la Vespolina”. “Questa è un’Isabella rosa, le varietà rosa di americana sono sempre tardive da noi." “Questa potrebbe essere una Corvina, ma non siamo sicuri, dovremo fare una seconda identificazione.”
Bisogna vederne di uve per diventare degli esperti. Per esempio bisogna sapere che uve di varietà uguali possono sviluppare caratteristiche diverse se crescono in condizioni climatiche differenti. O che le denominazioni locali e i sinonimi possono creare confusione per riconoscere che un’uva appartiene alla stessa varietà. Stefano Haldemann, Barbara Oppliger, Markus Hardegger e Andreas Jung lavorano per alcune ore con l’aiuto anche della letteratura specifica. Poi Nicola Caimi, che gestisce la collezione nazionale di vitigni a Mezzana, ci conduce nel vigneto per una visita e allieta l’incontro offrendoci un aperitivo-degustazione: un momento apprezzato dagli ampelografi!
Nel pomeriggio il lavoro continua. Alcune uve sono state identificate definitivamente, altre richiedono un approfondimento nei prossimi anni. Molto interessante risulta il fatto di aver trovato alcuni cloni di Bondola fino ad ora sconosciuti: un arricchimento per il vitigno ticinese che si spera di poter conservare in futuro nelle sue diverse tipologie.
Grazie a tutti gli esperti per il loro lavoro e all'Azienda agraria cantonale di Mezzana (www.mezzana.ch) per la bella ospitalità!