Estate 2017: un'estate di fuoco
21. settembre 2017
WWF Italia - Le fiamme hanno distrutto migliaia di ettari di natura e a essere colpite sono state soprattutto le aree protette: ben 35.000 gli ettari andati in fumo tra parchi nazionali, riserve naturali, SIC (Siti di Importanza Comunitaria), e ZPS (Zone di Protezione Speciale).
La siccità è stata la condizione ideale per la diffusione del fuoco. E purtroppo non sono state risparmiate le Oasi del WWF, anzi. La più colpita è stata la Riserva naturale del Cratere degli Astroni in Campania, ma hanno subito incendi la Riserva naturale di Torre Salsa e quella delle Saline di Trapani in Sicilia, L’Oasi Lago Angitola in Calabria, quella di Torre Guaceto e l’Oasi Palude della Vela in Puglia, Persano in Campania. Incendi hanno lambito anche i confini della Riserva naturale di Burano (Grosseto) e della Riserva naturale Le Cesine (Lecce). Anche in Sardegna, danni gravissimi ad Arbus, ai confini con l’Oasi WWF di Scivu.
Nelle Oasi, complessivamente sono bruciati circa 300 ettari. Gli ambienti più preziosi colpiti sono i boschi ripariali, i boschi misti, le leccete mature.
L’origine degli incendi è dolosa o - ma solo perché mancano gli ultimi riscontri - colposa. Ma in alcuni casi non abbiamo dubbi: si è voluto colpire direttamente l’Oasi.