Disastri climatici: 2 milioni di morti dal 1970 al 2012

23. luglio 2014

Gli ultimi dati presentati dalla WMO, la World Meteorological Organization, descrivono una vera e propria strage.

Mentre i governi faticano a trovare un accordo globale soddisfacente sul clima, i disastri causati dal riscaldamento globale continuano a mietere vittime. Dal 1970 al 2012 i disastri climatici avrebbero causato circa 2 milioni di morti in tutto il mondo e 2.400 miliardi di dollari di danni.

La WMO, in collaborazione con la Catholic University of Louvain, in Belgio, ha creato un atlante della mortalità e delle perdite economiche legate a eventi meteo estremi, dalle ondate di calore agli uragani, dalla siccità prolungata alle alluvioni. Dal report emerge che i danni maggiori derivano da tempeste e inondazioni, responsabili da sole del 79% delle calamità naturali, del 55% della mortalità e dell’85% delle perdite economiche.

Secondo la WMO è importare aumentare la resilienza ai fenomeni meteo estremi e imparare a gestire gli effetti devastanti dell’acqua, tramite politiche di sviluppo sostenibile e una maggiore prevenzione del rischio idrogeologico.

Anche la siccità ha avuto un impatto devastante sulla popolazione mondiale negli ultimi decenni. In Africa nel 1975 e nel 1983-84 la prolungata assenza di piogge si è resa responsabile del 35% dei decessi legati ai disastri climatici. In Etiopia nel 1983 la siccità ha ucciso ben 300 mila persone. Negli Stati Uniti i danni maggiori li ha fatti invece l’uragano Katrina nel 2005, responsabile di danni per 146 miliardi.

In Europa, dal 1970 al 2012, si contano ben 1.352 catastrofi, per un totale di 149.959 morti e 375 miliardi di dollari di perdite economiche. Sul vecchio continente le alluvioni rappresentano il 38% degli eventi meteo estremi, seguite dalle tempeste al 30%. 

A causare il maggior numero di decessi sono state però le temperature estreme, con 72.210 vite perse durante l’ondata di caldo che ha soffocato l’Europa occidentale nel 2003 e 55.736 morti registrati durante l’ondata di calore del 2010 in Russia.

La WMO sottolinea che i Paesi più colpiti dai disastri climatici sono quelli in via di sviluppo, poiché non dispongono di sufficienti risorse per mitigare l’impatto degli eventi meteo estremi.

Per maggiori informazioni leggete l'articolo della World Meteorological Organisation (in inglese). 

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