Contadini sui grattacieli
03. gennaio 2018
RSI - Singapore. Con oltre cinque milioni di abitanti che vivono in circa settemila per chilometro quadrato, è la seconda metropoli al mondo per densità di popolazione. La capitale del piccolo Stato asiatico, un arcipelago composto da sessantatré isole, è letteralmente coperta di edifici.
A prima vista la natura non ha spazio alcuno in questo importante centro finanziario famoso per i suoi imponenti grattacieli.
Eppure anche in questa giungla di vetro e cemento, per quanto possa sembrare improbabile, qualcuno si dedica all´agricoltura e, in mancanza di terreni, sfrutta gli spazi inutilizzati, vale a dire i tetti delle abitazioni e dei grattacieli. Sono i "contadini del futuro", abitanti visionari che grazie alle recenti scoperte della scienza si prodigano per fornire una soluzione ai problemi alimentari che gravano non solo sulla loro nazione, ma preoccupano il mondo intero. Gli esperti di demografia prevedono infatti che nel corso dei prossimi decenni la maggior parte dell´umanità vivrà in giganteschi assembramenti urbani e che l´approvvigionamento di derrate alimentari sarà una sfida cruciale. Diventerà quindi indispensabile, per salvaguardare le risorse del pianeta, trovare il modo di produrre tutto il cibo necessario in loco, evitando di trasportarlo per lunghe distanze come si fa oggi. I danni causati all´ambiente da questo sistema, considerato ormai vetusto e inadeguato da molti studiosi, sono evidenti. A Singapore un piccolo gruppo di entusiasti "contadini urbani" si batte per trasformare i giardini in orti, portare le fattorie nel cuore della città e instillare la passione per l´agricoltura nelle nuove generazioni. Qui si sta davvero seminando il futuro. A partire dai tetti dei grattacieli, alti 280 metri, il massimo possibile a Singapore.